«...sarei certo di cambiare la mia vita se potessi cominciare a dire noi...»

G. Gaber

Nell’immaginare la quotidianità abbiamo pensato al film “Il pranzo di Babette” perché vogliamo affermare, almeno come tensione ideale, che ogni momento della giornata sia curato e svolto in un ambiente che valorizzi la vocazione del prendersi cura dell’altro affinchè ogni attimo diventi “un’esperienza amorosa”, un dono di sé, una dedizione all’altro anche nei piccoli particolari.

La nostra casa si sviluppa per un totale di 500 mt, ha due grossi saloni dove ogni angolo è stato strutturato pensando all’età e al numero di bimbi che possono essere accolti, come si evince dai grandi spazi. La casa infatti accoglie fino ad un massimo di dieci ospiti.

L’ingresso

Partendo dall’ingresso ci si addentra nel primo grande spazio dove significativo è l’angolo morbido per i più piccoli, tappetoni e palestrine colorate per supportare i primi movimenti dei piccolissimi.

Caratteristici di questa stanza sono il grande albero poggiato su una parete che riporta tutti i nomi dei piccoli ospiti che negli anni hanno vissuto La Casa Gialla e il grande quadro de La Casa Gialla di Van Gogh.

Il soggiorno

Proseguendo si trova il tavolo da pranzo contornato da sedie colorate e seggioloni, adiacente l’ampia cucina e la sua dispensa. Tutto lo spazio della zona giorno si affaccia sul cortile sviluppato sulla lunghezza di tutta la struttura.

Il cortile

Lo spazio esterno accoglie molti giochi: altalene, biciclette e motorette dove i più grandicelli sperimentano i loro primi tragitti sulle due ruote, salterelli e la tanto attesa piscina per i mesi estivi. Non manca lo spazio per l’orto con le piantine curate ad ogni stagione.

La stanza di Eleonora

Tra gli incontri con quanti hanno collaborato con noi in questi anni c’è ne uno per noi particolarmente significativo: si tratta di Elisabetta e Lorenzo, genitori di Eleonora, una bambina di nove anni morta di tumore. Nella sua breve vita, Eleonora ha ricercato sempre la bellezza degli incontri, l’apertura agli altri, il desiderio di amare ed essere amata “ era come un seme capace di far fiorire un intero campo. La stanza di Eleonora è uno spazio affettivo: un zona per il gioco, il disegno, le attività di relax, un’area poco strutturata che lasci il più possibile una libertà di azione ma dia un senso di calore e bellezza.Il desiderio profondo è che le persone accolte sentano che quel luogo appartiene loro e che possono dare forma  agli spazi secondo quella disposizione che Winnicott chiama “accesso creatico alla vita”.

Lo spazio esterno

Un altro spazio esterno è quello del giardinetto interno, utilizzato per pranzi e cene all’aperto, che divide gli spazi in due zone completamente speculari che vedono camerette, bagni, e stanze tecniche.

La Cucina

Per ultima si trova la grande sala con cucina, con ingresso separato, utilizzata per le feste che siano gli attesi compleanni o quelle “dei saluti” in cui tradizionalmente educatrici, volontari e amici salutano i nuovi nuclei familiari appena formati, rientri in famiglia o storie di affido.

La zona Notte

Il momento del sonno, quando la giornata è ormai conclusa, è il punto più delicato da sostenere come cura dei bambini. C’è bisogno di una presenza che ha predisposto tutto perché quella notte passi serena. Perché non capiti come nella poesia del Pascoli dove i due orfani cercano di rassicurarsi vicendevolmente, ma l’evidenza che due impotenze non fanno una forza e non bastano a togliere la paura rivela che c’è bisogno di una cura, di una presenza che ricomponga il cuore (il perdono materno nella poesia), di qualcuno che, come dicono le ultime parole della poesia del Pascoli “I due orfani”, di qualcuno che sostenga quella solitudine ed abbracci quella paura. Per questo la zona notte è la parte centrale, il cuore della comunità e le stanze da una parte si affacciano su un piccolo giardino, che fa intravedere il cielo, e dall’altra sono di fronte alla camera degli educatori, per significare che la speranza (quel cielo) non è negata ma raggiungibile grazie alla compagnia costante di un adulto.

Zona comune

La Zona Comune è un’area di circa 90 mq posta in uno degli angoli della proprietà che ci è stata donata. Lo scopo di questo locale è duplice: sala riunioni per momenti di equipe del personale coinvolto nella quotidianità della comunità e luogo per momenti di convivenza, serate canti, proiezione di film con gli amici dell’Associazione.

La casa della famiglia

La famiglia ha il compito di dare sostanza al clima affettivo ed essere cordiale aiuto nell’accoglienza quotidiana.

L’immagine della famiglia indica il punto di arrivo del cammino, la speranza che a tutti i piccoli ospiti venga data l’opportunità di una nuova famiglia che li accolga come figli.

La Cappella

La stanza di avvicinamento

E’ la stanza che viene assegnata ai genitori che vengono chiamati ad avere in adozione o in affido un bimbo residente in casa gialla. Qui avranno la possibilità di essere ospitati durante l’avvicinamento e di trascorrere con il bimbo le prime notti.